Per quali lavori spettano le agevolazioni 2017
I lavori sulle unità immobiliari residenziali e sugli edifici residenziali per i quali spetta
l’agevolazione fiscale sono i seguenti.
A. Gli interventi indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001
(Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia),
effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali. Si tratta degli
interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.
B. Gli interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001
(manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia), effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di
qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze.
Gli interventi di manutenzione ordinaria (vedi l’apposito paragrafo) sono quindi ammessi
all’agevolazione solo se riguardano parti comuni di edifici residenziali.
C. Gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato
a seguito di eventi calamitosi, anche se detti lavori non rientrano nelle categorie
indicate nelle precedenti lettere A e B e a condizione che sia stato dichiarato lo
stato di emergenza.
D. Gli interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali,
anche a proprietà comune.
E. I lavori finalizzati
all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi a oggetto ascensori e
montacarichi (per esempio, la realizzazione di un elevatore esterno
all’abitazione)
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alla realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la
robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia idoneo a favorire
la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di
handicap gravi, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104/1992.
La detrazione compete unicamente per le spese sostenute per realizzare
interventi sugli immobili, mentre non spetta per le spese sostenute in
relazione al semplice acquisto di strumenti, anche se diretti a favorire la
comunicazione e la mobilità interna ed esterna.
Pertanto, a titolo di esempio, non rientrano nell’agevolazione i telefoni a viva
voce, gli schermi a tocco, i computer, le tastiere espanse. Tali beni, tuttavia,
sono inquadrabili nella categoria dei sussidi tecnici e informatici per i quali, a
determinate condizioni, è prevista la detrazione Irpef del 19%.
F. Interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del
compimento di atti illeciti da parte di terzi.
Per “atti illeciti” si intendono quelli penalmente illeciti (per esempio, furto,
aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti
la lesione di diritti giuridicamente protetti).
In questi casi, la detrazione è applicabile unicamente alle spese sostenute per
realizzare interventi sugli immobili. Non rientra nell’agevolazione, per esempio, il
contratto stipulato con un istituto di vigilanza.
A titolo esemplificativo, rientrano tra queste misure:
rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie
degli edifici
apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione
porte blindate o rinforzate
apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini
installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti
apposizione di saracinesche
tapparelle metalliche con bloccaggi
vetri antisfondamento
casseforti a muro
fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati
apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.
L’Agenzia delle Entrate annuncia: è possibile ottenere il bonus antifurti nel caso in cui siano necessari interventi edilizi per l’installazione del sistema di allarme: pertanto, secondo la circolare 10/E/2014, è possibile estendere il bonus mobili all’installazione dei sistemi di allarme solo nel caso, per essi, sia necessario intervenire con modifiche alla struttura e, quindi, lavori di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione.
L’acquisto (e la successiva installazione) di un antifurto è un atto di prevenzione di atti illeciti da parte di terzi: secondo alcune stime, è possibile prevenire, con la sola installazione dell’antifurto in una casa, un furto oppure un tentativo di rapina da parte dei malintenzionati. Si stima che una buona percentuale di furti vengano sventati proprio grazie alla presenza del sistema di allarme: in qualche caso, esso previene il furto perché i malintenzionati evitano accuratamente di entrare in una casa correttamente protetta; in altri casi, per i più temerari, grazie alle nuove tecnologie di antifurto è quasi impossibile accedere all’interno di un immobile.
Il costo dell’antifurto è variabile a seconda della tipologia di sistema di allarme che scegliamo, ma anche delle varie aggiunte accessorie che ad esso associamo nel caso in cui ci si senta maggiormente sicuri ad avere un sistema più barricato.
Tuttavia, uno dei motivi per cui molte persone, pur avendone bisogno o comunque sentendone la necessità, decidono di non acquistare un sistema di allarme, rimandando sempre l’acquisto, è proprio il fattore economico: in un momento di crisi, in cui mancanza di lavoro e di prospettive economiche hanno la meglio, sembra davvero difficile acquistare un antifurto, visto che il sistema di allarme può essere anche parecchio costoso.
Il bonus mobili esteso agli antifurti potrebbe essere un ottimo modo per prevenire gli atti illeciti da parte di terzi, perché, grazie alla detrazione fiscale, vi sono delle riduzioni che consentono di effettuare l’acquisto più liberamente.
Tuttavia, il bonus mobili può essere esteso all’implementazione dei sistemi di allarme solo in alcuni casi, ovvero quando per la loro installazione è necessario effettuare opere di risanamento e ristrutturazione, opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro o risanamento conservativo.
La buona notizia è che grazie a questa circolare, sarà più facile e meno pesante l’acquisto dell’antifurto, per il quale si può ottenere una riduzione fino al 50%.
La notizia meno buona è che, in ogni caso, ferme restando le regole appena indicate, è comunque necessaria una valutazione specifica caso per caso, che ha lo scopo di verificare gli interventi realizzati e che, pertanto, può indicare se si può applicare il bonus antifurti oppure no.
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