Piccoli pannelli solari tra le pagine del giornale

E’ bello vede come le industrie e le realtà produttive italiane siano al centro di curiose e interessanti tecnologie. Oggi parliamo di una particolare applicazione nata grazie alla collaborazione tra una start up con l’Istituto italiano di Tecnologia.

In sostanza, verranno applicati dei pannelli solari sui fogli di giornale per rendere la lettura del quotidiano o delle riviste interattiva. Le copertine in sostanza avranno la capacità di catturare l’energia solare e usarla per alimentare le immagini interattive in movimento.

Una tecnologia interamente “made in Lecco” della Omet industries. Antonio Bartesaghi, presidente della nota industria ad alta tecnologia lecchese, ammette: «Assieme all’Iit (Istituto italiano di tecnologia) abbiamo investito su un progetto che serve per realizzare piccole celle fotovoltaiche ottenute attraverso un processo di stampa. È un progetto sul quale stiamo lavorando da più di tre anni e che sta diventando una “start up” innovativa specifica.

Ormai siamo riusciti a mettere a punto questa tecnologia e siamo in grado di realizzare delle piccole celle fotovoltaiche con macchinari di stampa quasi tradizionali, seppur adattati alla bisogna. Il vantaggio è che la cella fotovoltaica è stampata su un materiale plastico flessibile, arrotolabile, dello spessore di mezzo millimetro. È per più del 90 per cento smaltibile senza problemi, non è rifiuto speciale, e il suo costo sarà molto più basso dei pannelli tradizionali».

Si tratta in sostanza di applicare al processo di stampa la produzione di cellule fotovoltaiche, una rivoluzione made in Lecco davvero importante in termini di miniaturizzazione dei circuiti stampati e degli elementi elettrici. Questa elaborazione potrà essere applicata anche ad altri prodotti o progetti.

«Ci sono altri tre centri al mondo che hanno ideato un prodotto del genere, ma stanno andando su tipologie di materiali che non ne permetteranno un’industrializzazione: uno sfrutta il deposito di materiali ad ambiti di pressione zero (molto costosi), altri utilizzano materiali particolarmente rari e dunque non economicamente redditizi per un progetto di tipo industriale». Questa tecnologia dovrà migliorare tanto – ammette Bartesaghi di Omet – Soprattutto dovremo cercare di ingrandire i pannelli realizzabili, ma l’obiettivo è produrre pannelli di costo molto più basso degli attuali. Il che vorrà dire poter installare pannelli per produrre energia senza contributi statali». «Oggi, senza contributi, non c’è vantaggio a installarli. L’obiettivo di ridurne in maniera sostanziale il costo fa sì che si possano ripagare da soli, con l’energia prodotta». «Ora siamo ancora in fase di laboratorio. Non c’è ancora un processo industriale, ma ci vogliamo arrivare attraverso questa “start-up” che sarà partecipata per la maggioranza da Omet ma anche da Iit e dai ricercatori, dagli ingegneri, che hanno lavorato fino ad oggi per il progetto».

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Sicurezza online, quanto ne sapete di virus e pericoli informatici?

Oggi parliamo di sicurezza online, è vero che è un tema che esce dal nostro settore ma tutto quello che riguarda prevenzione e informatica è interessante analizzarlo ma soprattutto conoscerlo. E già, infatti una ricerca ha dimostrato che il 74% degli utenti che navigano su Internet non riconosce le minacce online quindi ha poca dimistichezza con la sicurezza online, questa percentuale viene fuori da un sondaggio che ha portato 18 mila internati a rispondere ad un quiz sul tema della sicurezza online, solo una persona su quattro è preparata sull’argomento e sa come prevenire e affrontare pericoli.

Tre internauti su quattro in sostanza scaricherebbero file nocivi senza essere coscienti e competenti del pericolo a cui sottopongono la loro privacy, il loro computer, dati importanti personali. E’ stata la società di sicurezza informatica Kaspersky ad aver somministrato un quiz a 18mila utenti per testare la capacità di individuare le minacce sul web. Una prova pratica ha messo in risalto la mancata conoscenza della prevenzione e delle tecniche di sicurezza online, gli utenti infatti sono stati messi alla prova con un test che tra le altre domande chiedeva di scaricare la canzone “Yesterday” dei Beatles e solo il 26% ha scelto il file sicuro.

Altri esperimenti contenuti nel quiz hanno rilevato che un utente su cinque (21%) effettua il download di file da siti di varia natura aumentando il rischio di incontrare fonti dannose. Durante il sondaggio, solo il 24% è stato poi in grado di riconoscere una pagina web autentica evitando di selezionare l’opzione che conteneva una pagina di ‘phishing’. Inoltre, quando veniva richiesto loro di indicare le pagine su cui avrebbero tranquillamente inserito i propri dati, il 58% ha indicato siti falsi. “Nella vita reale nessun utente si sognerebbe di contare del denaro in un luogo pubblico, non sarebbe saggio. Lo stesso istinto – spiega Morten Lehn, managing director di Kaspersky – dovrebbe entrare in gioco quando gli utenti navigano online. Cercare tracce di attività nocive e sapere come riconoscere una pagina di ‘phishing’ o un download pericoloso è fondamentale”.

Rapina al Banco di Brescia in pieno pomeriggio, furto da 40 mila euro

Hanno chiuso nel bagno dipendenti e clienti e indisturbati hanno spazzolato tutti i cassetti, portando via in pochi minuti un maxi bottino di 40 mila euro. Erano in tre i rapinatori che lunedì 5 ottobre alle 15,30 hanno fatto irruzione nella filiale di via Tremana del Banco di Brescia. Sono stati attimi di terrore per i dipendenti e i clienti, sei-sette persone in tutto, che si trovavano in banca in quel momento. Nessuno è rimasto ferito, ma lo spavento è stato tanto.

I tre sono entrati nella filiale a volto scoperto ma hanno subito sfoderato un taglierino: sotto la minaccia dell’arma hanno costretto i dipendenti e i clienti a entrare nel bagno. Prima di rinchiuderli a chiave si sono fatti consegnare tutti i cellulari, in modo da impedire che potessero lanciare l’allarme. Nel giro di pochi istanti hanno saltato il bancone divisorio e hanno aperto tutti i cassetti, portando via circa 40 mila euro. Nel frattempo gli ostaggi sono riusciti a liberarsi e hanno chiamato il 112, ma ormai i tre banditi erano già scappati.

Fonte: L’eco di Bergamo

 

Impianto antifurto casa, regalati la sicurezza per Natale

Nei negozi e nei supermercati è già aria di Natale, incredibile come voli il tempo visto che solo qualche settimana fa era estate e molti rientravano dalla vacanze. Ma voi quando lasciate la casa per molto tempo vi sentite sicuri del vostro rientro? Purtroppo il numero di furti estivi o natalizi sono in aumentano e rappresentano la quotidianità della cronaca nera locale. Noi abbiamo un paio di cose da dirvi riguardo alla sicurezza e alla prevenzione, ecco la nostra proposta.

Un impianto antifurto casa è senza dubbio la soluzione ideale per proteggere in maniera sicura una abitazione dai ladri e dai malintenzionati. Ciò si rende ancora più importante nel caso di abitazioni isolate, situate in quartieri poco centrali e, soprattutto, per le casette a schiera o per le villette.

La scelta del tipo di impianto è tuttavia una scelta del tutto personale, ma va ponderata, possibilmente con l’aiuto di personale esperto e qualificato, che sappia indicare la soluzione migliore in base ad alcuni fattori, come l’ampiezza della casa, le zone da proteggere, la presenza o meno di giardini o di zone di accesso dall’esterno, e, non ultimo, il budget dell’acquirente.

Chi acquista un sistema di allarme deve essere messo al corrente della varietà di antifurti presenti sul mercato, perché da una scelta e soprattutto da una valutazione ponderata dipende la riuscita stessa dell’intervento di protezione: se l’antifurto non è adatto a quel tipo di abitazione o di locale, e se non è adeguato o non risponde alle esigenze dell’acquirente, si finisce con il rendere nullo il sistema di protezione dell’allarme stesso.

Esistono comunque vari tipi di impianto antifurto casa: tra i più comuni vi sono gli antifurti wireless (ovvero, senza fili) che generalmente non richiedono alcuna installazione specifica e soprattutto nessun intervento ai muri ed agli impianti elettrici; dall’altro lato vi sono i classici e tradizionali antifurti cablati, che invece richiedono la presenza di fili e quindi di varie installazioni e tracciature ai muri.

Poi vi sono gli antifurti che si adattano meglio alla protezione per esterni – pensiamo ad esempio ai vari tipi di rilevatori per recinzioni, o sensori interrati – e quelli che invece proteggono la casa direttamente al suo interno, come i sensori per porte e finestre, i sensori a microonde e quelli a raggi infrarossi.

La scelta dell’impianto non è facile e va sempre ponderata: meglio ancora se con il supporto di persone qualificate, che sapranno rispondere a tutti i dubbi ed a tutte le domande in merito.

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Allarmi e videosorveglianza a Brescia, servizi a 360 gradi

Professionalità, garanzia e assistenza completa al cliente sono gli ingredienti principali del nostro lavoro di installazione impianti allarmi a Brescia e città limitrofi.

Il nostro lavoro inizia con l’accoglienza della richiesta da parte del cliente che può avvenire tramite telefonata, messaggio e-mail o spesse volte con il passa parola. Dopodiché effettuiamo sopralluoghi indispensabili per definire il lavoro e preventivi gratuiti che vengono già illustrati in fase di prima consulenza.

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Operiamo su tutta la provincia e anche in tutta l’area del Lago di Garda. BG Solution opera dal 2008 e ha costruito una lunga esperienza professionale nel settore della video sorveglianza e dell’installazione di tutti i tiri di i,pianti e sistemi di allarmi.

La vendita di impianti di allarmi avviene in diversi campi, civili, industriali, commerciale e la nostra lunga esperienza e affidabilità ci ha portato anche al settore militari. La sicurezza di case, ville, negozi e centri di lavoro oggi è diventata fondamentale perché i furti non sono solo aumentati ma anche diventati più efficaci e violenti. I danni causati non sono solo di perdita del patrimonio ma anche di danneggiamento ambientale e anche psicologico, un impatto da tenere in considerazione. La prevenzione è tutto in un momento dove furti e rapine sono diventate cronache giornaliere, per questo noi offriamo alta specializzazione professionale conoscenza e studio di verse soluzioni che garantiscono un livello di sicurezza adeguato all’effettivo rischiu, riducendo i costi del cliente. Lavoriamo per la sicurezza di case, uffici, aziende, enti pubblici, parchi, terreni liberi e locali. Contattaci se anche tu vuoi il tuo sistema di allarme e video sorveglianza, operiamo anche a Mantova oltre che nella zona e provincia di Brescia.

Esperti nel disinnesco di antifurti auto arrestati dalla polizia

Buone notizie sul fronte della sicurezza, cinque sudamericani ritenuti resposnabili di una serie di furti in villa tra Lombardia e Piemonte sono stati condannati a pene fino a sei anni di carcere. Cinque latino americani tra cileni e peruviani erano stati arrestati lo scorso gennario. Appartamenti e ville nelle provincie di Lecco e Brianza erano state svaligiate o prese di mira. Un’operazione difficile ha portato al loro arresto e oggi alla condanna definitiva da parte del gup di Milano Maria Cristina Mannocci.

Tra Lombardia e diversi comuni delle regioni circostanti è alta la guardia sul fronte della sicurezza, furti di negozi e proprietà private sono ormai all’ordine del giorno con ingenti danni per le persone colpite che non si trovano soltanto il luogo derubato ma anche danneggiato.

A questo proposito, a Sesto Sangiovanni di Milano è stato arrestato un uomo per scasso e furti di auto, l’uomo è stato preso con un kit di lavoro incredibile e con strumenti da utilizzare per il disinnesco degli allarmi devi veicoli. L’uomo è stato arrestato proprio mentre cercava di portare via il furgone. Il malvivente si era messo all’opera verso le 4 di mattina, all’interno del parcheggio di via Sacco e Vanzetti. Quando la pattuglia della polizia di Stato è arrivata al posteggio, il 32enne aveva già sostituito la centralina del camion. Già conosciuto dalle forze dell’ordine per precedenti di furto e ricettazione, per l’uomo sono così scattate le manette. Sul posto oltre alla polizia di Sesto, anche una pattuglia del commissariato di Cinisello e l’istituto di vigilanza Ivas.

 

Molto tempo fa si parlò dell’allarme a ultrasuoni, ecco le sue particolarità

Arrivano tempi difficili per i ladri. Il famoso rapinatore di banche Willie Sutton e i suoi colleghi dalle abitudini notturne non avranno vita facile, perché negli edifici americani sta per entrare un nuovissimo tipo di antifurto. Basta un movimento dell’aria per farlo scattare. Nessun suono, per lo meno nessun suono udibile dall’essere umano, avviserà il malintenzionato che la polizia è già dietro l’angolo. È arrivato l’ allarme a ultrasuoni.

Era più o meno questo il tono degli articoli che uscirono sui giornali nell’ottobre del 1953. Per esempio, il Time Magazine scriveva: “ Un nuovo tipo di allarme è stato brevettato la scorsa settimana, e già mette un freno al business dei ladri. Sviluppato da Samuel M. Bagno e prodotto dalla Alertronic Corp. di Long Island City, l’allarme ha uno o più altoparlanti che generano onde sonore a una frequenza di 19mila Hz. Troppo alta per essere udita dall’orecchio umano, il cui limite è di circa 18mila Hz. Banche e uffici sembreranno non avere alcun sistema di allarme, quando ogni centimetro cubo di aria sarà invece sottoposto a rapida vibrazione”.

Si trattava del primo sensore di movimento sviluppato per uso civile e non militare e il brevetto Method and apparatus for detecting motion in a confined space veniva riconosciuto al suo inventore esattamente il 13 ottobre 1953, a sei anni dalla richiesta.

Samuel M. Bagno ( 56 brevetti all’attivo, tra cui uno dei primi sistemi di allarme ottici), stava infatti lavorando da tempo su un sistema di allarme per luoghi chiusi che sfruttasse la stessa tecnologia dei radar per sottomarini usati durante la Seconda Guerra Mondiale. Il principio sfruttava l’ effetto Doppler: un dispositivo emetteva onde sonore a una frequenza elevata; queste viaggiavano per la stanza, fino a raggiungere dei microfoni collocati all’interno della sala e settati per riceverle; se tutto rimaneva immobile, le onde arrivavano a destinazione con una frequenza attesa (più o meno la stessa di partenza); al contrario, se qualcosa di inatteso muoveva l’aria, la frequenza variava e le forze dell’ordine venivano avvisate all’istante.

I primi sistemi sviluppati da Bagno negli anni ’40 non erano perfetti: c’era da risolvere il problema dei punti bui e dei falsi allarmi. Il modello del 1953, messo poi in commercio, li aveva risolti, e la sensibilità poteva essere settata, in modo che l’incursione di un topolino non facesse scatenare il panico nelle centrali di polizia.

“ Il sistema si basa sull’accelerazione dell’aria non prevista in uno spazio chiuso – scriveva Bagno nella domanda di brevetto – È particolarmente adatto per i ladri, ma può essere usato anche per gli incendi o per avvertire che una finestra è stata rotta”.

Questo tipo di antifurti fu utilizzato per circa un ventennio. Poi, negli anni ’80, fu rimpiazzato con altri basati sugli infrarossi. Per i nostalgici che volessero costruirsi un Ultrasonic alarm, ecco come fare, spiegato passo passo in un articolo del 1966 della rivista Popular Electronics.

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Sistemi di Allarme Brescia, ecco il servizio completo di BG Solution

La nostra professionalità è tutta rivolta all’attenzione per la sicurezza e la prevenzione anticrimine. Dal 2008 il gruppo BG Solution si occupa di allarmi professionali e videosorveglianza per tutta la zone di Brescia e Provincia, i nostri servizi professionali coprono anche tutta la zona del Lago di Garda.

Allarmi professionali, sopralluoghi e preventivi gratuiti sono i tre ingredienti della nostra serietà professionale. Non ci può essere vera sicurezza senza uno studio preciso dell’ambiente da difendere, del contesto in cui si opera delle esigenze dei clienti e dei proprietari.

Il nostro servizio di assistenza Allarme Brescia risponde a tutte le necessità di sicurezza: civili, industriali, commerciali e militari. Offriamo diverse soluzioni per garantire diversi livelli di sicurezza adeguati all’effettivo rischio e riducendo i costi del cliente anche con un’opera di prevenzione per i danni da furto e rapina con spaccatura degli ambienti.

BG Solution vende impianti di allarme su Brescia per i seguenti ambienti: case, uffici, aziende, parchi, enti pubblici, terreni e locali. Fissando un appuntamento con i nostri uffici potrete usufruire di un sopralluogo personalizzato e gratuito, un momento di incontro importante anche per conoscere i primi termini e gli elementi di un tema così complesso come quello legato alla sicurezza e alla prevenzione di furti e rapine.

I nostri tecnici, selezionati, qualificati e soprattutto affidabili nell’installazione di impianti d’allarme e videosorveglianza a BRESCIA: competenza che si estende sia su impianti d’allarme Brescia per case e residenze, sia su impianti allarme Brescia per aziende o uffici. Nel nostro catalogo di sistemi Allarme Brescia troverete:
Sistemi allarme a 2 telecamere
Sistemi allarme a 4 telecamere
Sistemi allarme a 8 telecamere
Sistemi allarme a 16 telecamere
Sistemi allarme ip
Sistemi allarme autoconfiguranti
Sistemi allarme wireless
Sistemi allarme ad alta sicurezza
Sistemi allarme cablati
Sistemi allarme over ip
Sistemi allarme speed dome

 

Furti Lago di Garda, diversi arresti e tanta prevenzione anticrimine

I servizi anticrimine svolti dai Carabinieri della Compagnia di Peschiera del Garda nelle principali località turistiche, hanno consentito nella giornata di ieri quattro arresti in flagranza di reato di furto aggravato e tre denunce a piede libero.

Il primo episodio si è verificato a Garda, dove tre giovani veronesi, di cui uno minorenne, hanno rubato una motocicletta davanti a un supermercato: i Carabinieri della Stazione di Bardolino si sono attivati immediatamente per le ricerche, rintracciando i responsabili mentre tentavano di allontanarsi dal luogo del furto. Il 22enne e il 30enne, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati, mentre il 16enne, studente incensurato, è stato denunciato in stato di libertà, oltre ad essere contravvenzionato perchè guidava la moto rubata senza patente. Il veicolo è stato restituito al proprietario.

Il secondo episodio si è verificato nella zona del porto di Pacengo, dove due giovani coppie hanno asportato la borsa di una turista, fuggendo a bordo di un’Alfa Romeo di colore blu; l’allarme immediato ha determinato lungo le vie di fuga una rete di posti di blocco, nelle cui maglie è incappata l’auto dei due ragazzi che dopo essersi separati dalle rispettive complici hanno tentato invano di allontanarsi. I Carabinieri della Stazione di Lazise, riconoscendo la medesima auto notata da alcuni testimoni sul luogo del furto, hanno bloccato e tratto in arresto i due veronesi di 21e 24 anni. Poco dopo sono state rintracciate anche le giovani complici, denunciate in stato di libertà per trascorsa flagranza di reato, ed è stata recuperata la borsa con tutto il suo contenuto.

Gli arrestati stamattina sono stati giudicati presso il Tribunale di Verona con rito direttissimo, a seguito del quale è stato convalidato il loro arresto con successiva remissione in libertà.

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Videocamere di sorveglianza, due rapinatori su tre riconosciuti e arrestati a Folzano

Videocamere di sorveglianza, due rapinatori su tre riconosciuti e arrestati a Folzano

Grazie alla videocamere di sorveglianza, la Squadra Mobile di Folzano è riuscita ad arrestare due di tre rapinatori che venerdì mattina dopo le nove hanno fatto irruzione nella filiale di una Banca Popolare di Vicenza. Gli uomini non erano due ma bensì tre ed oltre ad essere stari riprese dalle videocamere di sorveglianza sono stati descritti sia dal direttore che da un impiegato dell’istituto di credito. Il confronto delle informazioni cone le immagini fornite dalle videocamere di sorveglianza hanno permesso di individuare rapidamente almeno due dei rapinatori.

L’arresto e la ricerca del terzo rapinatore

L’arresto è avvenuto proprio sotto la casa dei due, i poliziotti hanno atteso il loro ritorno. La prova inconfutabile delle loro responsabilità sono stati gli zaini pieni non solo dei duemila euro che hanno soffiato alla banca ma anche degli strumenti che hanno utilizzato quindi parrucche e pistole scacciacani.

Le due persone residenti in città avevano una ventisette anni ed è di Botticino, la seconda ha 58 anni. Erano già noti alle forze dell’orine per altri reati di furto, rapina ed estorsione inoltre il secondo è un sorvegliato speciale. Manca un terzo uomo che è riuscito a fuggire alla cattura, non si sa le videocamere di sorveglianza lo hanno ripreso e quindi sia facilmente individuabile come i primi due complici. Risulta all’interno delle descrizioni fornite dalle vittime interne alla banca. La fuga potrebbe avere le ore contate visto che la Squadra Mobile è sulle sue tracce ma ancora non si hanno notizie definitive anche su un possibile riconoscimento.