Antifurto case per anziani e fragili, ecco una tragica storia dalla Versilia

Può essere una buona idea quella di pensare anche alla sicurezza dei nostri cari, si possono installare degli antifurto per case di genitori anziani o parenti fragili con collegamento telefonico o digitale verso i nostri dispositivi, ci consente anche se abitiamo lontano o siamo fuori casa per la maggiorparte del tempo di vigilare la situazione e intervenire in caso di necessità. Ascoltate questa storia e capirete il perché vi diamo questo consiglio.

Per rubare nelle case, i rapinatori seriali affinano tecniche e metodi di intrusione ed evasione dai controlli sempre più sofisticati ed efficaci. Il settore dei sistemi di difesa e controllo per prevenire furti ed intrusioni è sempre in movimento insieme alle forze dell’ordine impegnate ogni giorno a controllare, prevenire e intervenire quando furti e rapine avvengono nelle case, nei negozi e in altre tipologie di proprietà private. La storia che vi raccontiamo oggi è avvenuta in Toscana a Viareggio e ad essere vittime di una serie di furti sono state delle donne anziane che sono state drogate da una donna che era riuscita a conquistare la loro fiducia e ripagarla con sostanze che alteravano lo stato di coscienza e permettere così il furto delle abitazioni.

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La Procura della Repubblica, Tribunale di Lucca, ha emesso un provvedimento di carcerazione per una donna di 42 anni pluripregiudicata per reati predatori e contro il patrimonio, colpevole di ben 12 eventi delittuosi, tra cui rapine e furti in abitazione, commessi in Viareggio tra il 2012 e il 2013 e che hanno destato particolare clamore nell’opinione pubblica. Le denuncie contro le attività di questa donna sono iniziate nel 2012 e avevano la particolarità di riferire furti in appartamenti senza segni di rottura o violenti tentativi di ingresso nei locali. Dai racconti, gli inquirenti sono riusciti ad individuare un filo comune, il rapporto con una donna che frequentava anche ambienti scolastici e sportivi dei nipoti. Leggiamo sul Versilia Today: “Di fatto, le vittime, sempre sentite singolarmente, narravano come la donna, coi suoi modi affabili, si fosse guadagnata la loro fiducia.

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Fiducia che le aveva dato la possibilità di accedere alle abitazioni della vittime senza destare sospetto alcuno, se non quello, però valutato “col senno di poi”, che dopo ogni visita, si constatasse che erano stati sottratti monili presenti nell’abitazione. In altre occasioni la donna sottraeva con abilità le chiavi degli appartamenti alle vittime designate procedendo al furto all’interno degli stessi quando i proprietari erano momentaneamente assenti”.

Sulle donne anziane agiva nel seguente modo: tra i capi di accusa addebitati alla donna, emerge quello di rapina perpetrata ai danni di anziane signore, da lei conosciute, con l’aggravante della violenza consistente nel porre la vittima in stato di incapacità di intendere e di volere mediante somministrazione di un potente sedativo. Il modus operandi in questi casi era sempre lo stesso: con una scusa riusciva ad entrare all’interno dell’abitazione di ignare vecchiette da lei conosciute e con affabilità si faceva preparare un caffè che puntualmente “drogava” con potenti medicinali che provocavano lo stordimento della vittima. Una volta che queste ultime perdevano conoscenza procedeva a ripulire l’appartamento”.

Questa storia è una delle tante che si sente sui modi di intrusione e furto negli appartamenti, soprattutto di persone fragili come gli anziani. Un buon sistema di antifurto e videosorveglianza anche nelle case dei parenti più fragili o dei genitori, è un modo per prevenire spiacevoli e tragici episodi.