Nina e l’intelligenza artificiale, ecco come riduce lo stress dei controllori di volo

Quando la ricerca porta innovazione nel campo della sicurezza e della prevenzione è bene darne risalto e oggi vediamo come l’intelligenza artificiale ci aiuterà quando partiamo per un viaggio in aereo. Non ci credete? da una ricerca realizzata in Italia, nell’ambito del progetto europeo Sesar WPE, è nata Nina una forma di intelligenza artificale che aiuta i controllori di volo ad accorgersi se sono sotto stress e sostituirli per buona parte del loro lavoro. Tutto nasce dal fatto che i controllori di volo sono sotto pressione per la mole di lavoro e responsabilità che hanno, da diversi anni il rischio di attentati è diventato curciale. Nina aiuta ad evitare il sovraccarico di fatica e tensione grazie ad un sistema Neurometrics Indicators for ATM n grado di misurare in tempo reale il carico di lavoro mentale dei controllori di volo: speciali sensori registrano l’attività cerebrale dei controllori di volo, rilevando i livelli di attenzione e fatica e li inviano ad un computer in grado di fornire risposte immediate.

”In questa fase di validazione i sensori hanno ancora l’aspetto di una ‘cuffia’, ma in futuro avranno forme diverse e dimensioni ridotte”, osservano i coordinatori di progetto dell’azienda Deep Blue, Simone Pozzi e Stefano Bonelli. In futuro i controllori di volo potranno utilizzare Nina indossando, per esempio, fasce da appoggiare sulla fronte, o piccoli dispositivi da fissare al colletto della camicia. L’uso di Nina nella torre di controllo, quindi nel pieno delle operazioni, è ”solo uno degli scenari possibili, il sistema potrà essere utilizzato anche per l’addestramento”, ad esempio nella simulazione di situazioni di emergenza.

Il progetto Nina è nato nel settembre 2013, il progetto ha una durata di 27 mesi ed è in dirittura d’arrivo per fine novembre.  E’ stata realizzata in Italia, nell’ambito del progetto europeo Sesar Wpe, volto a migliorare il controllo del traffico aereo, dal consorzio costituito dall’università Sapienza di Roma, la scuola nazionale francese per l’aviazione civile (Enac) e la società italiana Deep Blue.